C'è un elemento fondamentale nel movimento delle costellazioni, è il vedere
l'altro.
Quando all'interno di tale dinamica si vede improvvisamente l'altro, si può
contattare l'amore sepolto dietro le convinzioni e le abitudini della storia
famigliare.
Attraverso il vedere si riconosce la propria unicità e quella di chi è in
relazione con noi.
Spesso il riconoscimento dell'altro, sia esso genitore, marito o figlio, è
oscurato da un'emozione tanto basilare quanto frequente: la colpa.
Riconoscendo non si ha più bisogno di espiare una presunta colpa, anzi, si
scopre che è proprio l'espiazione che impedisce di esporsi alla relazione.
Ci si fa opprimere dal peso dell'espiazione solo se si perde di vista l'altro,
ma se lo si vede si è costretti a riconoscere che espiare è l'esatto opposto
dell'essere in relazione.
Anche nel caso in cui ci sia stata una reale mancanza da parte di una persona,
il vedere comporta un movimento spontaneo verso la riconciliazione.
La colpa sulla terra passa.. il movimento della vita la contiene solo per poco,
giusto il tempo per comprendere che essa non è l'essenziale. Attraverso la
grazia e la semplicità dei movimenti provocati dal campo morfogenetico,
ritroviamo l'essenziale. Si riconosce finalmente la persona che era oscurata
dietro all'emozioni, dietro ai fatti accaduti che hanno lasciato un'impronta
nella memoria genetica. Vedere apre all'essenziale e a tutti quei movimenti
intermedi che essenziali non sono. Non c'è sforzo, neppure dramma, c'è il vedere
con la liberazione d'energia che ciò comporta.